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Gravemente ferito il falso giornalista legato ad Hamas

Hassan Abdel Fattah Mohammed Eslaih, sedicente “giornalista freelance” con precedenti collaborazioni per CNN e Associated Press, è rimasto gravemente ferito in un attacco aereo israeliano a Khan Yunis. Secondo fonti israeliane, Eslaih ha mantenuto legami con la leadership di Hamas, inclusa una relazione personale con Yahya Sinwar. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) affermano che Eslaih non era solo impegnato in attività giornalistiche, ma è stato coinvolto attivamente con la Brigata Khan Yunis di Hamas, partecipando agli attacchi del 7 ottobre nel sud di Israele. L’IDF e l’Agenzia per la Sicurezza Israeliana (ISA) sostengono inoltre che si fosse infiltrato in territorio israeliano, prendendo parte a saccheggi, incendi dolosi e omicidi, documentando e condividendo questi eventi sui social media. A proposito dell’operazione nella quale è stato colpito l’Idf afferma: «Durante la notte, le IDF e l’ISA [Agenzia per la sicurezza israeliana] hanno colpito il terrorista di Hamas Hassan Abdel Fattah Mohammed Eislaih nella zona di Khan Yunis, che opera sotto le mentite spoglie di un giornalista e possiede un’agenzia di stampa. Mohammed Eislaih è un terrorista della Brigata Khan Yunis di Hamas, si è infiltrato nel territorio israeliano e ha partecipato al massacro omicida compiuto dall’organizzazione terroristica di Hamas il 7 ottobre. Durante il massacro, ha documentato e caricato sui social media filmati di saccheggi, incendi dolosi e omicidi».
Prima dell’attacco, sono state adottate diverse misure per limitare i danni collaterali alla popolazione civile, tra cui l’impiego di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e raccolta di informazioni di intelligence. Secondo fonti israeliane, i legami tra Eslaih e Hamas sono confermati anche da una fotografia diffusa online, in cui si vede Yahya Sinwar – il principale responsabile dell’attacco del 7 ottobre – mentre bacia Eslaih sulla testa. L’immagine è un’ulteriore conferma della sua vicinanza ai vertici dell’organizzazione jihadista palestinese. La vicenda solleva interrogativi sul ruolo dei media internazionali e sulle modalità con cui alcuni collaboratori vengono selezionati. Un episodio ritenuto di particolare gravità, che tuttavia ha ricevuto scarsa attenzione.
Video girati prima del 7 ottobre ritraggono Eslaih, armato e con il volto coperto, mentre lancia palloncini incendiari da Gaza verso Israele. Le immagini smentiscono clamorosamente la narrazione che lo descrive come un semplice operatore dei media, rivelando invece un coinvolgimento diretto in atti ostili. Un dettaglio che mette a nudo una realtà ben diversa da quella finora raccontata. Come scrive Jewisk Breaking News Mohammed Eslaih è sopravvissuto all’attacco, ma ha riportato ferite gravi, potenzialmente letali. Fonti riferiscono che ha subito diversi interventi chirurgici, tra cui l’amputazione parziale di alcune dita e cure per una lesione cranica significativa. Sarebbe stato trasferito in elicottero in un ospedale europeo per trattamenti urgenti. Nonostante la gravità del caso, né la CNN né Associated Press hanno commentato pubblicamente il duplice ruolo di Eslaih come giornalista e combattente. La vicenda solleva interrogativi allarmanti: com’è possibile che individui legati a organizzazioni terroristiche riescano a penetrare nelle redazioni internazionali? E perché le principali agenzie non hanno effettuato un adeguato controllo prima di affidarsi a freelance in aree di conflitto?
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