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L’ambasciatore Leiter accusa: «Hamas intercetta fino al 90% degli aiuti diretti a Gaza»

L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter, ha dichiarato – secondo quanto riportato da «Israel News» – che Hamas continua a sottrarre sistematicamente gli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza. In questo contesto ha evidenziato l’importanza strategica della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), un’iniziativa promossa congiuntamente da Israele e dall’amministrazione Trump. Leiter ha denunciato, in un video diffuso sul suo profilo X, la gravità del fenomeno del saccheggio organizzato da parte di Hamas:
«Si parla spesso dell’urgenza di soccorrere i civili di Gaza», ha affermato l’ambasciatore, «ma mentre le famiglie israeliane inviavano i loro figli al fronte per contrastare i miliziani di Hamas responsabili dell’offensiva iniziata il 7 ottobre, lo Stato ebraico continuava a far pervenire aiuti umanitari. Tuttavia, tra il 70% e il 90% di questi veniva sistematicamente sottratto da Hamas per alimentare il mercato nero».Secondo Leiter, questi dati mostrano chiaramente come il gruppo palestinese abbia strumentalizzato l’assistenza internazionale per rafforzarsi economicamente e sostenere le sue attività armate. Tale appropriazione indebita, ha aggiunto, ha ulteriormente aggravato le condizioni della popolazione, ostacolando gravemente gli sforzi di reale assistenza umanitaria.
«Fortunatamente – ha proseguito – la collaborazione con i partner dell’amministrazione Trump ha permesso di sviluppare un nuovo modello di distribuzione che aggira Hamas, assicurando che gli aiuti raggiungano esclusivamente i civili». Il nuovo sistema logistico prevede un controllo accurato delle forniture, impedendone la deviazione verso i circuiti illeciti. La GHF, ha spiegato Leiter, ha già consegnato oltre 8,5 milioni di pasti e prevede di ampliare ulteriormente le sue attività. «La fondazione è determinata a estendere la propria capacità di intervento, così da raggiungere un numero ancora maggiore di persone in condizioni di estrema necessità, senza il peso delle interferenze di Hamas».
Leiter ha anche ribadito la posizione di Israele nel conflitto: «Privare Hamas del suo potere militare e politico è l’unico modo per portare al collasso il suo progetto omicida. Quando questo avverrà, Hamas cadrà e verrà annientato». Non sono mancate però le critiche alla GHF da parte di agenzie umanitarie e delle Nazioni Unite, che hanno annunciato il proprio rifiuto a partecipare al progetto, sollevando dubbi in merito alla neutralità, all’indipendenza e all’imparzialità dell’iniziativa. Tammy Bruce, portavoce del Dipartimento di Stato, ha replicato duramente alle obiezioni: «È vergognoso che si passi dalle vere urgenze umanitarie a polemiche ideologiche su chi fornisce gli aiuti. È l’apice dell’ipocrisia». E ha aggiunto: «La realtà è che gli aiuti, e in particolare il cibo, stanno arrivando a Gaza in modo significativo. Certo, non è un’operazione semplice come fare la spesa al supermercato. Ma il punto è che funziona, e questo è ciò che conta davvero».
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