Non si ferma la caccia a Yahya Sinwar
La Verità 26.08.2024
Cosa sappiamo dell’autore dell’attacco alla sinagoga in Francia?
La sera di sabato 24 agosto 2024, la polizia ha arrestato El Hussein Khenfri, un algerino di 33 anni, accusato di aver compiuto un attacco antisemita contro la sinagoga Beth Yaacov a La Grande-Motte. El Hussein Khenfri è arrivato in Francia circa dieci anni fa. Di origine algerina, ha ottenuto la cittadinanza francese grazie alla nascita del suo bambino, attualmente neonato e residente con la madre. Khenfri ha vissuto tra La Grande-Motte e Nîmes, ma sembra aver affrontato numerose difficoltà durante la sua permanenza in Francia. Era conosciuto dalle forze dell’ordine per reati legati alla droga, ma non era registrato come sospetto di attività terroristiche anche se alcuni suoi video sono inequivocabili.La mattina di sabato 24 agosto 2024, Khenfri ha dato fuoco alla sinagoga Beth Yaacov a La Grande-Motte. Le telecamere di sorveglianza hanno catturato le sue azioni, mostrando un uomo deciso, con una bandiera palestinese e una kefiah rossa, armato di bottiglie con un liquido sospetto. Durante l’attacco, sono stati incendiati due veicoli e le fiamme hanno danneggiato due porte della sinagoga.
Dopo l’attacco, Khenfri è fuggito, dando il via a una vasta operazione di ricerca che ha coinvolto oltre 200 agenti. È stato rintracciato tramite il suo cellulare in un edificio del quartiere Pissevin di Nîmes, dove occupava abusivamente un appartamento vuoto. Durante l’arresto, ha aperto il fuoco contro la polizia, ferendo un agente, prima di essere colpito al volto dalle forze speciali del RAID. Sebbene ferito, le sue condizioni di vita non sono ritenute in pericolo.Le motivazioni di El Hussein Khenfri restano in gran parte oscure, ma il suo gesto si inserisce in un contesto di crescente antisemitismo in Francia. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha recentemente denunciato un aumento del 200% degli atti antisemiti nella prima metà del 2024. Anche due persone a lui vicine sono state arrestate, mentre le indagini continuano per chiarire le circostanze dell’aggressione e scoprire eventuali complici.
Tensione nel quartiere
Il quartiere Pissevin di Nîmes, dove Khenfri è stato arrestato, è noto per la sua alta tensione sociale. Questo è lo stesso quartiere dove, un anno fa, è stato tragicamente ucciso il giovane Fayed, di soli 10 anni, in un scontro a fuoco. Il quartiere ospita un gran numero di persone inserite nei file di sorveglianza delle autorità, rendendolo un’area di particolare attenzione per la polizia.L’attacco alla sinagoga ha suscitato shock e una risposta ferma da parte delle autorità e dei leader religiosi. Mons. Turini, arcivescovo di Montpellier, ha manifestato solidarietà alla comunità ebraica, condannando energicamente l’atto e sottolineando l’importanza di mantenere un dialogo di pace tra le diverse comunità. Martedì 27 agosto a Montpellier è prevista una manifestazione cittadina, organizzata dal Crif Languedoc Roussillon, per esprimere il rifiuto dell’antisemitismo. L’arresto di El Hussein Khenfri rappresenta un punto di svolta in questa vicenda, ma solleva anche molti interrogativi sulle motivazioni profonde e sulle reti che potrebbero essere coinvolte in questo atto ennesimo atto di odio contro gli ebrei in Francia.
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