Panorama 16 ottobre 2024
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Attacco terroristico alla Turkish Aerospace Industries: 5 morti e 22 feriti vicino ad Ankara
Di fronte all’attacco terroristico, la Turchia ha reagito colpendo obiettivi del PKK in Iraq e Siria e imponendo nel contempo restrizioni sui social media.
Mercoledì scorso, un gruppo di aggressori armati ha lanciato un attacco terroristico contro la Turkish Aerospace Industries (TUSAS), la compagnia aerospaziale statale turca situata alla periferia di Ankara. Il ministro degli Interni Ali Yerlikaya ha confermato che almeno cinque persone sono state uccise e 22 ferite durante l’attacco. Secondo il vicepresidente turco Cevdet Yılma, tra le vittime figurano quattro dipendenti della TUSAS e il tassista che ha accompagnato i due aggressori, un uomo e una donna, entrambi uccisi durante l’operazione.
Attacchi turchi a obiettivi del PKK nel nord dell’Iraq e in Siria
A seguito dell’attentato nei pressi di Ankara, il ministero della Difesa turco ha rapidamente reagito colpendo obiettivi del PKK nel nord dell’Iraq e in Siria. L’agenzia di stampa statale Anadolu ha riportato che “le forze turche hanno distrutto 32 obiettivi terroristici in un’operazione aerea condotta nel nord dell’Iraq e in Siria, e un numero significativo di terroristi è stato neutralizzato”. I bombardamenti hanno colpito zone come la città di Kobani e la città di Tal Rifa’at, situata a nord di Aleppo.
Secondo Farhad Shami, responsabile dei media delle Forze democratiche siriane (SDF), guidate dai curdi, l’attacco turco ha provocato la morte di due civili e il ferimento di altri sei. “La Turchia bombarda indiscriminatamente e ingiustificatamente le nostre aree, prendendo di mira centri civili, di servizio e sanitari. Questo è un crimine di guerra”, ha affermato il comandante generale delle SDF Mazloum Abdî su X. Gli USA fanno differenza tra SDF e PKK ma la Turchia considera le SDF e le sue Unità di Protezione Popolare (YPG), la milizia curda sostenuta dagli USA che ha combattuto contro lo Stato islamico, come parte del PKK.
Censura sui social media dopo l’attacco
Pochi istanti dopo l’attentato, come riporta la CNN, il Centro di comunicazione turco per contrastare la disinformazione ha avvertito i cittadini “di fare affidamento solo sulle dichiarazioni ufficiali e di non credere ad accuse infondate”. Nelle ore successive all’attacco, le autorità turche hanno imposto un divieto di trasmissione, affermando che si trattava di un tentativo “di evitare di promuovere qualsiasi tipo di propaganda terroristica”. Alle emittenti e alle piattaforme social è stato ordinato di impedire “la diffusione di informazioni e immagini non confermate”, con il rischio “di sanzioni severe se non si fossero conformate”, ha dichiarato su X il presidente del Consiglio supremo della radio e televisione turca, Ebubekir Şahin. In seguito all’annuncio, la società di monitoraggio di Internet Netblocks ha registrato restrizioni sulle principali piattaforme social, tra cui X, Instagram, Facebook, YouTube e TikTok.
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