La Verità 01.07.2024
Panorama 31 luglio 2024
Al Shabab attacca Mogadiscio, 36 morti e piu’ di 60 feriti
Almeno 36 persone, tra cui un soldato somalo e diversi civili, sono state uccise e altre 63 ferite in un attacco a un hotel sulla popolare spiaggia di Mogadiscio, la capitale della Somalia. L’attacco è stato perpetrato dal gruppo jihadista Al Shabab, come confermato dalla polizia. «Complessivamente, ci sono più di 32 morti e 63 feriti, con lesioni che variano da lievi a gravi, secondo fonti mediche», ha riferito il portavoce della polizia somala Abdifatah Hassan Ali durante una conferenza stampa a Mogadiscio. Ali ha descritto che intorno alle 22:00 ora locale, un attentatore suicida si è fatto esplodere tra un gruppo di giovani riuniti sulla terrazza del Beach View Hotel di Lido Beach, una destinazione molto frequentata dai residenti di Mogadiscio il venerdì, giorno di riposo secondo il calendario musulmano.
L’ufficiale ha inoltre comunicato che la polizia ha neutralizzato tre terroristi coinvolti nell’attacco, oltre a quello che si è fatto esplodere, durante uno scontro a fuoco durato ore dopo la mezzanotte tra gli assalitori e le forze speciali della polizia e dell’esercito.La polizia ha anche arrestato un altro terrorista, impedendogli di far esplodere un veicolo carico di esplosivo, il cui scoppio avrebbe potuto causare ancora più vittime.
Le immagini condivise dai media somali sui social network mostravano ambulanze che correvano verso il luogo dell’attacco e decine di persone distese sulla spiaggia, alcune delle quali si muovevano mentre altre erano immobili. L’attacco è avvenuto dopo mesi di relativa calma durante i quali le misure di sicurezza erano state rafforzate nella capitale somala, che non aveva subito i soliti attacchi di Al Shabab. Il gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco su uno dei suoi siti web, affermando di aver ucciso diversi funzionari governativi.
La solidarietà dell’Unione Europea e dell’Unione Africana
«L’Unione Europea condanna fermamente l’attacco terroristico avvenuto ieri sera a Mogadiscio, rivendicato da Al Shabab. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e auguriamo una pronta guarigione ai feriti», ha dichiarato in un comunicato il portavoce dell’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri, Josep Borrell. «Le mie più sincere condoglianze ai familiari delle vittime di questo crudele attacco e la mia continua solidarietà al popolo e al governo federale somalo nella loro lotta contro il flagello del terrorismo», ha affermato il presidente della Commissione dell’Unione Africana (UA), Moussa Faki Mahamat, sui social media.
Chi sono gli Al-Shabaab
Al-Shabaab è stata fondata nel 2006 come milizia locale e si è unita ad al-Qaeda nel 2012. Ha condotto una campagna militare contro il governo somalo e le forze che lo sostengono, e i leader dell’organizzazione hanno dichiarato che il loro obiettivo è rovesciare il governo somalo e prendere il controllo del paese. Nel frattempo, al-Shabaab ha guadagnato forza anche fuori dalla Somalia, e negli ultimi mesi i suoi agenti si sono infiltrati in Etiopia e hanno anche ripreso l’attività nel Kenya nord-orientale. Nonostante le continue operazioni antiterrorismo il movimento insurrezionale ha dimostrato una grande capacità di recupero e continua a rappresentare la principale minaccia alla sicurezza in Somalia, paese devastato dalla guerra. Controlla gran parte del sud del territorio e continua a effettuare attacchi mortali contro le forze internazionali e la popolazione civile nella regione. Nel frattempo, la persistente minaccia di Al-Shabaab ha costretto l’Unione Africana a rivedere più volte i piani di ritiro e ha complicato le operazioni antiterrorismo degli Stati Uniti, che hanno avuto esiti variabili negli ultimi anni. Gli analisti affermano che l’attacco ai famosi resort sulla spiaggia da parte dei militanti di al-Shabaab ha confermato che la rete terroristica è determinata a riaffermare la propria autorità nella capitale della Somalia dopo essere stata indebolita dalle truppe dell’Unione Africana.
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