La Verità 28.08.2024
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Telegram, Pavel Durov incriminato e rilasciato su cauzione
Mercoledì sera, il fondatore di Telegram, Pavel Durov, è stato incriminato dai giudici istruttori di Parigi per non aver agito contro la diffusione di contenuti illegali sulla sua piattaforma di messaggistica. Dopo un’ora di udienza, il multimiliardario, arrestato in Francia, è stato rilasciato con la condizionale e con il divieto di lasciare il Paese. Lo ha annunciato il procuratore di Parigi, Laure Beccuau, precisando che a Durov è stata concessa la libertà condizionale dietro il pagamento di una cauzione di 5 milioni di euro, con l’obbligo di presentarsi due volte a settimana in una stazione di polizia e di rimanere in Francia. Durov, accompagnato dalla sua guardia del corpo e dal suo assistente, è stato arrestato sabato sera all’aeroporto di Le Bourget, a nord di Parigi, in seguito a un mandato francese, e posto in custodia cautelare. Arrivato da Baku, avrebbe dovuto trascorrere almeno la serata a Parigi, dove aveva in programma una cena.
Una fonte vicina al caso ha confermato a “Politico” che Pavel Durov e suo fratello Nikolai, cofondatori di Telegram nel 2013, erano soggetti a mandati emessi dalla magistratura francese da marzo, nell’ambito di un’indagine preliminare condotta dal Centro di lotta alla criminalità digitale e dall’Ufficio nazionale anti-frode. Dopo l’interrogatorio, i giudici istruttori hanno incriminato Durov per vari reati, tra cui il “rifiuto di fornire le informazioni necessarie per le intercettazioni autorizzate dalla legge”, complicità in crimini organizzati sulla piattaforma (traffico di droga, pedofilia, frode e riciclaggio di denaro), e per “la fornitura di servizi di crittologia senza una dichiarazione adeguata”.
La procura di Parigi ha dichiarato che Telegram è coinvolto in numerosi casi riguardanti reati come pedocriminalità, traffico di esseri umani e odio online, e ha “quasi completamente omesso di rispondere alle richieste giudiziarie”, segnalate anche dall’Ufficio nazionale per i minori (Ofmin). Una fonte ha aggiunto che le risposte positive di Telegram alle ordinanze dei tribunali francesi negli ultimi anni si contano sulle dita di una mano. Il procuratore ha inoltre affermato che altri servizi investigativi e procure francesi, insieme a diversi partner di Eurojust, hanno rilevato simili mancanze, portando all’apertura di un’indagine sulla possibile responsabilità penale dei gestori di Telegram in questi reati.
L’arresto di Pavel Durov ha provocato reazioni a livello globale, ricevendo il sostegno di Edward Snowden, whistleblower statunitense residente in Russia, e di Elon Musk, CEO di X. Da Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha definito le accuse “molto gravi” e ha denunciato un “tentativo di intimidazione”.Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’arresto di Durov non è “in alcun modo una decisione politica”, ma “il risultato di un’indagine giudiziaria”, ribadendo l’impegno della Francia nella difesa della libertà di espressione e comunicazione.Lanciato nel 2013 dai fratelli Durov, Telegram, che ha sede a Dubai e offre comunicazioni criptate end-to-end, si è differenziato dalle piattaforme americane per il suo impegno a non divulgare i dati degli utenti. In un comunicato, Telegram ha dichiarato di rispettare le leggi europee e ha respinto l’idea che la piattaforma o il suo fondatore possano essere ritenuti responsabili per gli abusi commessi dagli utenti.
Durov, che vive a Dubai e ha ottenuto la cittadinanza degli Emirati Arabi Uniti, ha acquisito la cittadinanza francese nell’agosto del 2021 attraverso una procedura speciale.I problemi legali di Durov non si limitano a questa vicenda: una nuova indagine per “gravi violenze” contro uno dei suoi figli a Parigi è stata appena avviata dall’Ufficio per i minori (Ofmin). Gli atti sarebbero stati commessi contro un figlio nato nel 2017 e il ragazzo vive ora in Svizzera con la madre, che ha presentato una denuncia nel 2023. Secondo Forbes, la fortuna di Durov è stimata in 15,5 miliardi di dollari.
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