La Verità 14.08.2024
La Verità 15.08.2024
L’Argentina scopre una cellula terroristica che pianificava attacchi alla comunità ebraica
La Polizia federale argentina (PFA) ha smantellato una cellula terroristica islamica che progettava di compiere attentati nella provincia di Mendoza. L’operazione, coordinata dal ministero della Sicurezza nazionale, ha portato all’arresto di sette persone legate all’organizzazione. L’indagine è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dal Dipartimento di assistenza comunitaria della Delegazione delle associazioni israelite argentine (DAIA), che ha segnalato minacce contro un giornalista ebreo. A seguito di questa denuncia, l’Unità investigativa antiterrorismo della PFA ha iniziato una serie di attività di intelligence che hanno portato all’identificazione dei responsabili.
Le attività del gruppo si concentravano sulla diffusione di messaggi di odio e sulla pianificazione di attacchi attraverso applicazioni di messaggistica come Telegram e WhatsApp. In questi messaggi, i membri della cellula esprimevano espressioni anticristiane e antiebraiche, con un chiaro legame ideologico con organizzazioni terroristiche internazionali come lo Stato Islamico e l’Emirato talebano dell’Afghanistan.
Nel corso delle indagini, sono stati effettuati otto raid in diverse abitazioni dei sospetti, dove è stato sequestrato un significativo arsenale di armi. Tra gli oggetti sequestrati vi erano armi da fuoco di vario calibro, tra cui fucili da caccia, fucili e revolver, nonché armi da taglio, tra cui coltelli, pugnali e katane. È stata inoltre confiscata una notevole quantità di dispositivi elettronici, tra cui telefoni cellulari, computer e console di gioco, che saranno analizzati per ottenere maggiori informazioni sulle attività del gruppo. È stata trovata anche letteratura salafita, a conferma della radicalizzazione ideologica dei detenuti.
Gli arresti sono stati effettuati in diversi punti strategici, tra cui il valico di frontiera del Cristo Redentor e l’aeroporto internazionale di Ezeiza, il che indica che alcune delle persone coinvolte stavano cercando di fuggire dal Paese. Il caso è oggetto di indagine da parte del Tribunale Federale n. 1 di Mendoza, sotto la direzione del dottor Marcelo Garnica, con la partecipazione dell’Area di Transizione dell’Unità di Procura di Mendoza, guidata dal dottor Fernando Alcaraz.
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