
Netanyahu: «Combatteremo fino alla vittoria, non cederò»
Netanyahu a Yad Vashem: Non siamo uno stato vassallo, nessuno può impedirci di sconfiggere il male

Mercoledì il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu è intervenuto alla cerimonia di apertura del Giorno della Memoria dell’Olocausto e ha promesso che Israele non smetterà di combattere finché Hamas non sarà distrutto. “Distruggeremo i mostri di Hamas che hanno perpetrato il massacro più crudele dai tempi dell’Olocausto. Non ci sarà un califfato islamico, né al sud, né al nord, né in Giudea e Samaria”, ha dichiarato Netanyahu.
Poi ha aggiunto: “La pressione militare su Hamas continuerà. Riporteremo indietro tutti gli ostaggi. Sconfiggeremo Hamas e negheremo all’Iran le armi nucleari”. Netanyahu ha ricordato l’anno scorso e le pressioni internazionali su Israele affinché non avviasse operazioni a Rafah, cosa che Israele fece nel Giorno della Memoria dell’Olocausto del 2024. Ha menzionato le minacce degli alleati di imporre embarghi sulle armi a Israele e ha affermato: “Se dobbiamo combattere con le unghie e con i denti, combatteremo con le unghie e con i denti. Israele non è uno Stato vassallo. Nessuna pressione e nessuna risoluzione possono impedirci di regolare i conti con i barbari assassini. Lo scorso Giorno della Memoria dell’Olocausto, l’operazione a Rafah è iniziata. Quello è stato un punto di svolta nella guerra”.
Il Primo Ministro ha anche parlato della minaccia iraniana. “Il regime iraniano degli orrori è una minaccia per il futuro dell’intera società umana. Questo è ciò che accadrà se otterrà armi nucleari. La lotta contro di esso determinerà il destino di tutti i paesi liberi. Israele non perderà, non si arrenderà né si arrenderà. Che belle parole sulla vittoria dell’Illuminismo, se al momento della verità vi arrenderete ai barbari?”.
Intanto l’IDF prosegue la sua offensiva per impedire la ricostituzione di Hezbollah, colpendo obiettivi coinvolti nei tentativi di rilancio dell’organizzazione e neutralizzando terroristi che violano gli accordi esistenti e rappresentano una minaccia per i cittadini israeliani. Dall’inizio degli accordi tra Israele e Libano, sono stati eliminati oltre 140 militanti sciiti affiliati a gruppi estremisti, considerati una minaccia non solo per Israele, ma per l’intera stabilità del Libano.Nella scorsa settimana, decine di velivoli dell’aeronautica militare israeliana, operando sotto il coordinamento dell’intelligence militare AMAN e del Comando Nord, hanno condotto operazioni mirate in tutto il territorio libanese, neutralizzando nove individui coinvolti in attività terroristiche. Tra questi, figura Hassan Ali Nasser, vicecomandante dell’Unità 4400, responsabile degli sforzi per il ripristino delle capacità operative di Hezbollah.
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